Un senso vivo della misericordia di Dio
P. Lanteri pone il Cristo dolce e misericordioso al centro di tutto. Lo sperimenta come suo compagno di vita, come suo maestro, suo modello, suo aiuto, sua ricompensa. Se n’è fatto ardente testimone in tutte le sue attività.
Un amore filiale per Maria
Cristo rimane sempre il centro di tutta la visione teologica e della spiritualità di P. Lanteri, ma la Vergine Maria vi occupa un posto privilegiato come modello di fede e Madre che porta a Cristo. Sullo stemma degli Oblati leggiamo: “Mariam cogita, Mariam invoca”. E’ una frase di S. Bernardo che ci invita a contemplare la figura di Maria come ce la presenta il Vangelo, modello di disponibilità totale alla Parola e allo Spirito; e ad invocare Maria, con una preghiera fiduciosa che sa rimettere alla sua materna intercessione tutto il nostro essere e il nostro agire. Elemento importante della spiritualità di P. Lanteri è l’offerta di se stesso al Signore per le mani di Maria; questa offerta di sé cioè è conseguenza di quella, come figlio, che il Lanteri fa si sé stesso a Maria.
Un senso genuino di fedeltà alla Chiesa
P. Lanteri cita spesso le parole di Cristo “La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato” (Gv 7, 16) per fondare la sua piena adesione all’insegnamento della Chiesa. Egli invita gli Oblati a professare una “intera, sincera, ed inviolabile obbedienza all’autorità della Santa Sede, ed un attaccamento intero al suo magistero”. Si tratta di una componente importante dello spirito di comunione con la Chiesa, del “sensus Ecclesiæ” che deve caratterizzare lo spirito lanteriano. L’inserimento nel cammino della Chiesa, l’amore al Papa e l’ascolto sollecito, intelligente e critico, della sua parola sono degli atteggiamenti essenziali per il lanteriano, tanto nella propria formazione quanto in ogni iniziativa apostolica. Tale spirito implica anche di avere una attenzione particolare per lavorare in sintonia con la Chiesa locale, che ha nel vescovo il primo responsabile.
La pedagogia ignaziana
Il Lanteri ha scelto il cammino ignaziano sia per la propria vita spirituale che come mezzo apostolico. Gli Esercizi propongono un percorso spirituale che insegna a contemplare Cristo nella preghiera, per seguirlo radicalmente e vivere pienamente il Vangelo nella propria vocazione. La pedagogia ignaziana aiuta a unire fede e vita e forma uomini e donne capaci di discernere le chiamate del Signore nelle situazioni concrete della storia. In questo è illuminante la sua conoscenza delle opere alfonsiane per cui la formazione spirituale deve condurre a fare scelte valide nel concreto della propria vita. Il lanteriano si situa, dunque, nel filone della grande famiglia ignaziana. Conviene però aggiungere che il Lanteri nutre la sua vita spirituale con tanti altri grandi maestri: S. Alfonso de’ Liguori, come già scritto, S. Francesco di Sales, S. Teresa d’Avila ed altri padri della Chiesa e teologi, insegnando così l’importanza di formarsi alla scuola dei grandi autori di vita cristiana.
Una fervente ed intelligente coscienza apostolica
P. Lanteri per tutta la sua vita sacerdotale fu spinto dal desiderio di aiutare tutti a incontrare Cristo. Per realizzare questo la sua azione apostolica fu rivolta da una parte all’evangelizzazione in profondità della persona, particolarmente con la confessione e la direzione spirituale; d’altra parte, all’evangelizzazione della cultura, specialmente attraverso la diffusione della stampa. Due direzioni complementari che P. Lanteri ha tenuto presente durante la vita. Sua caratteristica fu anche la preoccupazione non solo di evangelizzare, ma anche di formare degli evangelizzatori. Le sue intuizioni apostoliche possono di sicuro ancora oggi ispirare la creatività di tanti uomini e donne che, sensibili alle speranze e alle angosce del mondo, cercano le vie più efficaci dell’amore e del servizio.